Antonio Bertillo è nato a Città Sant’Angelo (Pescara), dove risiede da sempre.
E’ stato segretario-economo prima dell’Istituto Tecnico Statale “G. Manthonè” e poi dell’Istituto Tecnico “T. Acerbo” di Pescara. Negli ultimi anni di servizio ha lavorato presso l’Amministrazione Provinciale di Pescara, occupandosi principalmente di istruzione pubblica, di edilizia scolastica e di turismo.
E’ stato redattore-segretario del mensile “Orizzonti Angolani”, di cui, insieme ad alcuni amici ha curato la pubblicazione a Città Sant’Angelo dal 1967 al 1990. Per conto del Centro Studi “Orizzonti Angolani” ha organizzato sette convegni regionali residenziali di formazione politico-sociale per i giovani.
L’esperienza vissuta in tenera età nel suo paese durante i nove mesi dell’occupazione tedesca ha segnato la sua esistenza. Gli sfollati di Pescara e di tanti paesi della provincia di Chieti, la paura che incutevano i soldati tedeschi, il fanatismo dei militari della Repubblica di Salò, le retate, lo “squagliamento” degli uomini, le requisizioni, i militari italiani sbandati, i partigiani, gli ex prigionieri di guerra, i paracadutisti anglo-americani, gli inglesi, i polacchi, gli indiani: sono tanti i ricordi impressi indelebilmente nella sua memoria.
Nel 1978 la scoperta del diario tenuto dall’illustre concittadino Pasquale Ritucci durante la guerra fu la molla che lo spinse a mettere un punto fermo alla sua vasta e profonda conoscenza degli avvenimenti della storia della Seconda Guerra Mondiale che, unitamente al Risorgimento,l’ aveva appassionato da quando frequentava la scuola elementare.
Decise perciò di compiere una ricerca seria e metodica sulla Seconda Guerra Mondiale, con particolare riferimento alle vicende riguardanti Città Sant’Angelo, Pescara e l’Abruzzo.
Della ricerca interessò gli archivi governativi e privati italiani, inglesi, tedeschi, austriaci, jugoslavi, polacchi, americani, canadesi, sud-africani, indiani, pakistani, australiani, neo-zelandesi. Per ottenere testimonianze dai reduci fece pubblicare appelli sui quotidiani e sui periodici più prestigiosi di tutte le Nazioni i cui soldati avevano combattuto in Abruzzo negli anni 1943 e 1944.
La ricerca rese necessari diversi viaggi in Inghilterra, Germania e Stati Uniti al fine di reperire e consultare documenti e per incontrare veterani di guerra. Con molti di questi ha stretto una cordiale amicizia, protrattasi negli anni con una fitta corrispondenza e con numerosi incontri a Città Sant’Angelo e in altri luoghi in Italia e all’estero.
Tutta questa intensa attività gli ha consentito di realizzare un archivio unico in Abruzzo – e tra i più pregevoli in Italia – sulla Seconda Guerra Mondiale, specialmente per quanto riguarda la nostra regione.
Di grande interesse e di notevole valore culturale è la raccolta di migliaia di fotografie aeree (bombardamenti e/o ricognizioni), reperite negli archivi americani e inglesi, che riguarda centinaia di località di tutte le regioni italiane, dalla Sicilia al Trentino-Alto Adige: da quelle piccole, come Pantelleria e Brennero, a quelle grandi come Roma, Milano, Napoli, Firenze, Genova, ecc.
Nel 1986, con la collaborazione di Giampietro Pittarello, decise di scrivere un libro sugli avvenimenti verificatisi a Città Sant’Angelo, a Pescara e nei centri della sua provincia nel periodo luglio 1943 – giugno 1944. Il lavoro, intitolato “Cronaca di giorni duri – Città Sant’Angelo e la guerra 1943-1944”, venne accolto con molta simpatia dall’opinione pubblica e fu oggetto di lusinghiere recensioni sulla stampa regionale e su giornali specializzati.
Nel giugno del 1998, sempre in collaborazione con Giampietro Pittarello, ha pubblicato un secondo lavoro dal titolo “Il martirio di una città – Pescara e la guerra 1940-1944”. In questo libro, pur muovendo dal capoluogo pescarese, l’orizzonte viene esteso alle altre provincie abruzzesi, con larga dovizia di riferimenti documentari e ricchissimo corredo fotografico che abbracciano figure politiche e militari italiane, internati stranieri, repubblichini e antifascisti, militari tedeschi e alleati. Anche questo volume ha ricevuto molti consensi da parte dei lettori, della critica e della stampa regionale.
Nel dicembre 2001, con la collaborazione di Dimitri Franco, ha dato alle stampe un nuovo libro, riguardante esclusivamente la città di Pescara, dal titolo “Pescara nella bufera – Album fotografico 1940-1944”. Il volume, di 410 pagine, contiene 516 documenti fotografici, per la maggior parte inediti, sulle vicende della guerra a Pescara.
L’opera viene a colmare una lacuna nella pubblicistica riguardante la città di Pescara, specialmente sugli avvenimenti relativi alla Seconda Guerra Mondiale: i terribili bombardamenti e gli ingenti danni provocati al patrimonio edilizio dalle incursioni aeree alleate e dalle truppe tedesche di occupazione.
E’ un omaggio alla città, che pagò alla guerra un duro prezzo in vite umane e in devastazioni, ma che da quella tragedia prese nuovo slancio per la sua rinascita e il suo sviluppo.
La pubblicazione è destinata soprattutto ai giovani affinché, conoscendo le vicissitudini dei loro avi e della loro città, apprezzino i valori che regolano la nostra società e diventino operatori di pace.
Per eventuali contatti sugli argomenti relativi alla storia della Seconda Guerra Mondiale e per notizie sui libri e sulle fotografie: 085960279 – 3201183336 -antfrac@tiscali.it